René Besson: Il Padre del Daytona

Padre del Daytona

René Besson: Il Padre del Daytona

Nel cuore pulsante della storia moderna di Rolex, c’è un nome che merita di essere ricordato con rispetto e ammirazione: René Besson.
Direttore Tecnico di Rolex dal 1985 al 1998, Besson arriva dalla prestigiosa Ebauches SA, dove era già noto come brillante responsabile tecnico. La sua carriera in Rolex fu segnata da innovazione, visione ingegneristica e una straordinaria capacità di tradurre l’eccellenza meccanica in capolavori duraturi.

la rivoluzione silenziosa

Il Calibro 4130: la rivoluzione silenziosa

Fino al 2000, il Rolex Daytona — uno dei cronografi più iconici al mondo — si era affidato a calibri derivati dal Valjoux 72 e successivamente da base Zenith El Primero (il celebre 4030). Ma fu con il lancio del Calibro 4130, montato per la prima volta nella referenza 116520, che avvenne una svolta epocale: Rolex introdusse finalmente un movimento cronografico completamente di manifattura.
A guidare questa rivoluzione fu proprio René Besson. I suoi contributi furono così profondi e incisivi da spingere il giornalista Jean-Bernard Vuillème (Le Temps) a definirlo “il padre del cronografo Daytona”.
Innovazione tecnica e perfezionismo svizzero
Il 4130 portava con sé innovazioni straordinarie:

  • Frizione verticale, che eliminava il classico “salto” della lancetta cronografica all’avvio e permetteva un funzionamento continuo e stabile del cronografo.
  • Architettura semplificata rispetto al 4030, con una riduzione delle componenti mobili per migliorare l’affidabilità e la manutenzione.
  • Integrazione del meglio della serie 3130, il calibro automatico tre sfere di Rolex, arricchendolo con migliorie progettuali derivate dall’analisi critica dei punti deboli dei movimenti precedenti.

Come sottolineato da Vuillème:
“Rolex ha preso tutto ciò che c’era di buono nel 3130 e l’ha portato dentro un cronografo. Ma sono andati oltre: hanno ripensato l’intero concetto con l’unico obiettivo di migliorarne robustezza, efficienza e precisione.”

Un’eredità di brevetti (e sogni)

René Besson non si è fermato al 4130. Durante la sua carriera, ha depositato numerosi brevetti che testimoniano la sua visione tecnica d’avanguardia. Alcuni di questi riguardano progetti visionari di orologi mai entrati in produzione: sogni meccanici che restano nascosti nei cassetti di Ginevra.